giovedì 18 marzo 2010

Il sogno della gamba

Ho sognato che mi mancava una gamba. Forse perché mi ero addormentata con una gamba impigliata nei pantaloni del pigiama, e nel sonno mi dava fastidio..non so.
Nel sogno sono nuda, completamente sola su un'enorme nave di legno , spoglia e senza vele, in mare aperto, sotto un cielo terso e luminosissimo.
Sono preoccupata per il fatto di non avere più la gamba destra, e non riesco a capire come sia possibile.
E d'un tratto dalle acque di fronte alla nave emerge prima la schiena e poi anche il muso di una balena, bianca luccicante per il riflesso del sole sul dorso bagnato. La balena mi parla, mi dice: "Anche la madre di dio aveva una sola gamba." E poi torna ad immergersi.
Il tempo cambia repentinamente, e il cielo si riempie di nuvole nere. Iniziano a piovere gambe, e a cadermi addosso o intorno a me, sulla nave. Sento il contatto della pelle fredda di quelle che mi colpiscono, ed è una sensazione strana, ripugnante. Mi metto alla disperata ricerca della mia gamba. Devo trovarla, non so dove ho sentito che una parte del corpo staccata si può riattacare entro sei ore dall'incidente, passate le sei ore, non si può più fare nulla, il corpo rigetterebbe l'arto. E so, non so come, ma so, che non sono ancora passate sei ora da quando hanno amputato la mia.
Cerco affannosamente la gamba, in mezzo a tutto quel cadere di pezzi umani. La nave si sta riempiendo a vista d'occhio di mucchi di gambe, tutte gambe di donna.
Finalmente trovo una gamba che sembra essere la mia! Sì, sì, è proprio la mia, devo cercare di riattaccarmela... Ma ora che torno a guardarla, m'accorgo che quella che ho in mano ha la pelle troppo, troppo scura, e non può essere la mia gamba! No, questa non è decisamente più la mia gamba.
Disperata, ma comunque tranquilla, senza agitarmi, fredda, mi butto in mare e tento di inghiottire più acqua possibile, per cercare di annegarmi.
Il sogno finisce.

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